All’inizio del ‘500 il contributo di Pietro Bembo risulta decisivo nella scelta e nella codifica di un modello linguistico per la lingua italiana. Le sue Prose della volgar lingua rappresentano un vero e proprio spartiacque all’interno della questione della lingua decretando il primato del fiorentino arcaico che prende come riferimento la lingua di Petrarca, per la lirica, e di Boccaccio, per la prosa.
Durante il seminario leggeremo e commenteremo fonti primarie e secondarie, rifletteremo sulla figura di Bembo e sulla sua attività di filologo e di teorico della lingua, sul suo rapporto con la fiorente editoria e il ruolo di quest’ultima all’interno della questione linguistica; discuteremo la posizione di Bembo nei confronti di Dante e le altre proposte linguistiche quattrocentesche e cinquecentesche, nonché la fortuna del modello bembiano.
Il corso si svolgerà in italiano, in formato digitale e per la maggior parte sarà costituito da sedute sincrone. Per il superamento del corso è richiesta la partecipazione assidua e attiva alle sedute, alle discussioni e ai lavori di gruppo; ciò comprende la lettura e preparazione dei materiali assegnati con cadenza settimanale e un approfondimento personale di un tema trattato da concordare con la docente. |